Irma Bandiera

Donne nella Resistenza italiana

Mujeres en la Resistencia italiana

La storia delle donne nella Resistenza italiana rappresenta una componente fondamentale per il movimento partigiano nella lotta contro il nazifascismo. Esse lottarono per riconquistare la libertà e la giustizia del proprio Paese ricoprendo funzioni di primaria importanza.

Nonostante l’enorme contributo alla Resistenza delle donne, il loro ricordo è entrato solo recentemente nella storia ufficiale della resistenza italiana. “Dopo la fine della guerra a partire dal 1948, c’è stato una specie di silenzio generale sulla resistenza femminile”, afferma la storica Simona Lunadei, questo perché si cercò di normalizzare il ruolo delle donne, che proprio durante la guerra avevano sperimentato un’emancipazione di fatto dai ruoli tradizionali”. Uno dei pochi documentari sull’argomento fu quello di Liliana Cavani, le donne nella resistenza del 1965 e il romanzo “L’Agnese va a morire” di Renata Vigano’ pubblicato nel 1949.

A partire dagli anni sessanta, con le lotte per l’autodeterminazione femminile e i cambiamenti profondi in corso nella società, si cominciò a rivendicare un ruolo per le donne che affondasse anche nella storia della Repubblica e nella Resistenza”.

Al di là dell’impegno nell’opposizione civile, le donne sono parimenti importanti nella lotta armata partigiana: non solo staffette, sono combattenti armate nelle bande extra-urbane, membri dei GAP e delle SAP in città e nelle fabbriche, addette ai fondamentali servizi logistici – «un insieme di compiti complesso e pericoloso senza il quale nessun esercito potrebbe esistere […] [m]eno che mai quello resistenziale» (Ivi, p. 272), organizzatrici di manifestazioni contro la guerra, a favore dei detenuti e dei deportati, o in onore dei partigiani caduti. Ancora, sono militanti attive dei Gruppi di difesa, creati dalle donne e per le donne quale vera e propria struttura politica che, sulla scorta di un «programma di affermazione di diritti e opportunità», rivendica la «titolarità delle azioni femminili» nella Resistenza (Ivi, p. 279.).

La lotta di Liberazione offre alle donne la «prima occasione storica di politicizzazione democratica» (Ivi, p. 271. Bravo fa riferimento a B. Guidetti Serra, Compagne. Testimonianze di partecipazione politica femminile, Torino, Einaudi, 1977; M. Mafai, Pane nero, Milano, Mondadori, 1987), ma si tratta di un’esperienza non priva di contraddizioni: in un universo in cui permane la «centralità del paradigma del maschio guerriero» (S. Peli, La Resistenza in Italia. Storia e critica, Torino, Einaudi, 2004, p. 213), che fa della lotta armata una modalità prettamente maschile, conservando «archetipi culturali» che richiederanno altri decenni per essere anche solo scalfiti, le donne partigiane imbarazzano e destabilizzano anche coloro che, al loro fianco o con loro al proprio fianco, hanno combattuto per dar vita a qualcosa di radicalmente nuovo.

La Resistenza ha avuto tante eroine e MIMMA BANDIERA é stata sicuramente una tra le più importanti.

Nata a Bologna, l’8 Aprile 1915, fu fucilata al Meloncello di Bologna il 14 Agosto 1944.

Le è stata conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria, come “Prima fra le donne bolognesi ad impugnare le armi per la lotta nel nome della libertà”.

Di famiglia benestante, persona colta e indipendente aveva capito che non poteva sopportare di vivere in un paese arcaico come l’Italia fascista.

MIMMA BANDIERA quando l’Italia entrò in guerra prese contatto con gli ambienti antifascisti bolognesi e presto divenne staffetta partigiana nella 7a GAP (gruppi di azione patriottica) e fu un’audace combattente, pronta alle azioni più rischiose. 

Fu catturata dai nazifascisti, a conclusione di uno scontro a fuoco, mentre si apprestava a rientrare a casa, dopo aver trasportato armi nella base di Castelmaggiore della sua formazione. Con sé Irma aveva anche dei documenti compromettenti e per sei giorni i fascisti la seviziarono, senza riuscire a farla confessare i nomi dei suoi compagni di lotta.

L’ultimo giorno la portarono di fronte a casa sua:” Lì ci sono i tuoi – le dissero – non li vedrai più , se non parli”, ma Irma non parlò. I fascisti infierirono ancora sul suo corpo martoriato, la accecarono e poi la trasportarono ai piedi della collina di San Luca, dove le scaricarono addosso i loro mitra.

“La più ignominiosa disfatta della loro sanguinante professione si chiamava Irma Bandiera”. Renata Vigano’, partigiana e scrittrice, conclude con queste parole il passo di “Donne della Resistenza” dedicato alla staffetta bolognese Irma Bandiera.

Oggi a Bologna, nella strada a lei intitolata è presente una lapide, sono incise queste parole:

 “Eroina nazionale 1915 – 1944. 

Il tuo ideale seppe vincere le torture e la morte.

La libertà e la giovinezza offristi per la vita e il riscatto del popolo e dell’Italia.

Solo l’immenso orgoglio attenua il fiero dolore dei compagni di lotta. Quanti ti conobbero e amarono, nel luogo del tuo sacrificio, a perenne ricordo posero”.

Fu questo il sacrificio al quale furono disposte molte donne per riconquistare e difendere la propria e altrui libertà. È necessario recuperare la memoria storica del loro valore e del loro contributo profuso per il cambiamento della società, perché attraverso la conoscenza di ciò che è accaduto nel passato, possiamo comprendere meglio le cause e le conseguenze dei fatti storici, formulare opinioni e giudizi consapevoli che ci permettano “tutti” di essere persone migliori.

Riferimenti:

https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_delle_donne_nella_Resistenza_italiana

https://www.internazionale.it/bloc-notes/annalisa-camilli/2019/04/25/donne-resistenza

https://www.storiaememoriadibologna.it/bandiera-irma-478043-persona

http://www.comune.bologna.it/news/parole-irma-lomaggio-irma-bandiera-nel-centenario-della-nascita

https://www.anpi.it/storia/196/le-donne-nella-resistenza

Collegamento virtuale

Direzione e responsabilità del Proyecto/archivo “Altar Mujeres SXXI”:  Silvia Barrios

Artista in collaborazione nell’illustrazione e nella ricerca: Sondra Toraldo

Per aderire alla proposta: silviabarriosarte@yahoo.com.ar

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Sito web del progetto / archivio “Altar Mujeres SXXI” : https://altarmujeressxxi.wordpress.com/

Sito web dell’artista: https://silviabarriosplasticaceramista.wordpress.com/

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